Per una buona conduzione agronomica dell’olivo è sempre utile eseguire un’analisi del terreno al fine di determinare le condizioni in cui si opera ( pH, contenuto in azoto, fosforo e potassio, boro, calcare attivo). Vediamo di esaminare brevemente caratteristiche ed azioni biologiche di alcuni elementi nutritivi: Sostanza organica (S.O.); in genere oggi alquanto bassa nei terreni coltivati. In passato veniva reintegrata con interramento di sostanze derivanti dagli allevamenti animali (letame, polline). È molto importante perché contiene elementi minerali (azoto, fosforo, potassio. Zinco microelementi) migliora le condizioni fisico-chimiche del terreno, favorendo assorbimento e scambio di tutti i minerali e aumenta le proprietà biologiche del terreno (presenza e funzionalità dei microrganismi).
Azoto (N); stimola la fotosintesi, la crescita vegetativa ed influisce negativamente all’allegagione, favorendo la crescita fogliare rispetto a quella fiorale. Se viene dato in eccesso, specialmente a fina stagione, rallenta la maturazione rendendo anche la pianta sensibile a parassiti e a danni da freddo.
Fosforo (P); favorisce molti processi fisiologici in particolare sembra di alcuni correlati alla maturazione dei frutti. Disponibilità e assorbimento dipendono in gran parte al pH del terreno così come dalla presenza di sostanze organiche che ne favorisce l’assorbimento.
Potassio (K); l’olivo ne contiene in quantità piuttosto elevata. Sembra necessario per alcuni processi che portano all’accumolo di olio. Migliora qualità, colore e consistenza dei frutti.
Calcio (Ca); l’olivo preferisce terreni calcarei ed è sensibile alla carenza di calcio. Può essere integrato con fertilizzanti calcarei nei terreni che ne sono costituzionalmente carenti.
Boro (B); è importante per l’olivo ed è stato visto che in carenza si ha una diminuzione dell’allegagione dei frutti fino ad arrivare a caduta di foglie, malformazioni di foglie e gemme, disseccamento dei rami. Viene di solito integrato con concimazioni fogliari.