Frantoio Oleario Cocchiarale
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Obbligo del luogo di origine dell’extravergine di oliva sull’etichetta.

Per quanto riguarda le frodi legali, la più comune e quella dello spaccio di olio di oliva proveniente da altri stati come olio extravergine Italiano questo era dovuto dal fatto che per legge bastava una percentuale di olio Italiano per poter scrivere sull’etichetta che era olio di origine Italiana, quindi spesso si comprava olio di oliva convinti che fosse italiano mentre la più alta percentuale era straniero, in altri casi non veniva riportato l’origine visto che non era obbligatorio.

Solo dopo una dura lotta della coldiretti e dell’associazione consumatori con l’entrata in vigore del regolamento n°182 del 6 marzo 2009, il comitato di gestione dell’olio di oliva ha espresso parere favorevole a modificare il regolamento 1019/2002 che considerava facoltativa la provenienza dell’olio di oliva sull’etichetta, con questa modifica viene resa obbligatoria l’indicazione del luogo di origine dell’olio di oliva.

Questa modifica al regolamento CEE, serve per tutelare sia i produttori che i consumatori che possono verificare sull’etichetta l’origine dell’olio acquistato in modo da non essere truffati sulla reale provenienza che spesso e legata ad una diversa qualità dell’olio di oliva posta in commercio.

A questo punto il consumatore deve fare attenzione all’origine di provenienza dell’olio che sta per acquistare, visto che le norme in Italia sono molto precise e severe sulla classificazione dell’olio extra vergine di oliva diversamente da altri paesi comunitari e non.

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